Il Rotary Club di Brindisi Valesio organizza con il Patrocinio del Comune di Brindisi e della Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni la conferenza “L’Uomo della Sindone : Icona della Misericordia”. La conferenza si terrà venerdì 29 marzo alle ore 18:30 presso la Chiesa di San Paolo Eremita in Brindisi dove sarà esposta una copia omologa della " Sacra Sindone" Dopo il saluto del Presidente del Rotary Club di Brindisi Valesio dott. Francesco Lisco, interverranno l’Assistente al Governatore del Rotary International, avv. Vittorio Piceci, e il Sindaco di Brindisi, Ing. Riccardo Rossi. Prestigioso relatore del convegno sarà il dott. Walter Memmolo medico chirurgo, specialista in Chirurgia Generale, delegato del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone per l'Italia del Sud e la Sicilia, studioso da oltre venti anni di Studi Sindonici, in possesso, anche, del diploma di Alta Specializzazione in Studi Sindonici conseguito presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.
La Sindone di Torino appare come un lenzuolo di stoffa di lino lungo 436 cm e largo 110 cm; reca una impronta doppia, ad una prima occhiata grossolana, di un uomo disteso.
Le due impronte sono riunite alla sommità del capo come se la stoffa avesse avvolto completamente tale corpo . Questa immagine visibile ad occhio nudo, sottoforma di macchie scure su fondo chiaro, appare come una sorta di pellicola fotografica, mostrando una precisione straordinaria. Appare, allora, molto più distintamente un corpo che evoca perfettamente l’immagine tradizionale di Cristo avvolto nel sudario. Si possono quindi, distinguere non solo la corona di spine ma anche le ferite sulle braccia, sui piedi ed ai fianchi: in tali punti si distinguono con chiarezza, dei segni che sembrano macchie di sangue.Esistono validi argomenti a favore dell’autenticità del sudario: la natura e la tipologia del tessuto, la presenza di polline di origine orientale e circoscrivibile all’area della Giudea romana, la forma del corpo e la precisione della posizione delle ferite, fino al “ ritrovamento dell’impronta delle monete sugli occhi, nelle zone orbitarie, “ nell’ Uomo raffigurato dalla Sindone”.
Nel 1954 il gesuita Francisco Filas giunse alla conclusione di aver individuato prima sulla palpebra destra in seguito sulla palpebra sinistra un dilepton lituus. Tale moneta fu emessa da Ponzio Pilato nell’anno XVI del Principato di Tiberio ( nel 29 d.C. NdR).
Nel 1988 la chiesa autorizzò il prelevio di un campione di tessuto per poter effettuare la prova del C14 allo scopo di ottenere una datazione scientifica. Nel mese di settembre del medesimo anno si ebbe il verdetto: la tela sarebbe stata confezionata tra il 1260 e il 1390. L’ing. Giulio Fanti docente dell’Università di Padova, ha sottoposto alcune fibre della reliqua a due datazioni chimiche, basate sulla spettroscopia vibrazionale e ad una datazione meccanica multiparamentrica. Tutte e tre le datazioni convergono su una data compresa intorno al primo secolo dopo Cristo. Ma non solo. L’immagine dell’Uomo della Sindone non è dovuto a sostanze esogene applicate sul tessuto, ma all’ingiallimento delle fibrille superficiali della stoffa stessa. Questo esclude incontrovertibilmente la possibilità che l’immagine possa essere stata prodotta con pigmenti, metodi chimici o riscaldamento del tessuto, in quanto con tali metodi la colorazione si sarebbe diffusa in profondità nella stoffa. L’ipotesi che emerge, visto che la colorazione giallina si estende per 0,2 millimetri di millimetro, è che la Sindone sia il risultato di un inspiegabile “ esplosione di luce”. Siamo dunque nel mistero più vero. Ed essendo puro mistero non ammette l’imperio delle normali possibilità intuitive dell’intelletto umano che anzi umilia fino a riplasmarlo fino a renderlo in grado di sfiorare l’Assoluto fattosi UOMO.
Prima dell'inizio della conferenza la violinista brindisina prof.ssa Francesca Palmisano, membro stabile dal 2009 al 2015 dell'Orchestra Giovanile " Luigi Cherubini" fondata dal Maestro Riccardo Muti, suonerà l'Ave Maria di Schubert e dopo le conclusioni effettuate da S.E. Rev.ma Monsignor Domenico Caliandro Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Brindisi –Ostuni, la prof.ssa Palmisano suonerà l'Ave Maria di Gounod.