Il 14 giugno 2019 si terrà uno sciopero nazionale indetto dai sindacati metalmeccanici della Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Fim-Cisl, manifestando, almeno sulla carta, per tematiche quali la lotta alla delocalizzazione, l’urgente bisogno di un incremento dell’occupazione giovanile ed il rilancio degli investimenti pubblici e privati, futuro per l’industria, aumentare i salari, i diritti per il lavoro, la salute e sicurezza.
Nel corso della storia, c’è sempre stato un rapporto stretto tra politica e sindacato, ma le motivazioni che stanno conducendo a questa astensione dal lavoro appaiono più dei pretesti al fine di opporsi ed attaccare l’operato del governo vigente che un tentativo di difendere i diritti dei lavoratori
Come espresso dal Segretario Nazionale della CISAL Metalmeccanici Fulvio De Gregorio, “sarebbe auspicabile un dialogo, un vero e proprio confronto con lo stesso Governo, il quale ha già riferito la sua disponibilità, piuttosto che utilizzare una forma di protesta che innalza delle barriere, anziché creare dei ponti”.
Questo governo, in maniera più o meno efficace, considerando i diversi casi, ha provato a dare un segnale di discontinuità col passato: quota 100, Reddito di Cittadinanza e dei Pensionati, abbassamento delle tariffe INAIL a carico delle imprese, ma soprattutto con la Legge di Bilancio del 2019, sono stati presi dei provvedimenti volti ad incrementare il benessere dei lavoratori senza inficiare sull’operato delle aziende, favorendo i genitori, concedendo una maggiore flessibilità negli orari di lavoro, e detassando completamente i premi di produzione; e questi sono solo alcuni esempi …
Con questo dove si vuol arrivare? Proveniamo da tanti anni di negligenza, superficialità, e le ripercussioni si sono scagliate automaticamente su questo Governo, che non solo ha avuto, e possiede ancora, l’arduo compito di riportar in alto il nostro Paese nel settore industriale, e conseguentemente in quello metalmeccanico, ma anche di rimediare ai danni compiuti da chi li ha preceduti. Dunque tale sfiducia, impazienza e questo predominante spirito negativo attorno alle azioni effettuate da questo Governo, risulta spropositato in confronto a ciò che abbiamo dovuto patire negli anni antecedenti.
Se ciò che è stato fatto fino a questo punto è considerato insufficiente, l’attacco diretto verso chi comunque sta provando a riprendere la situazione in mano, non si prospetta come il metodo corretto di approccio, a meno che, volendo essere maliziosi, non vi siano opinioni politiche alla base in contrasto col governo che offuschino il pensiero critico ed oggettivo dei rappresentanti delle sigle sindacali; ma ci auguriamo che non sia questo il caso, e che tutte le azioni eseguite dal sindacato siano realizzate per il solo fine di migliorare e facilitare le condizioni di vita del lavoratore, come da sempre la CISAL e altri sindacati hanno fatto.
Segretario Territoriale
Claudio Capodieci