Il monitoraggio della zona del Petrolchimico è sicuramente una delle partite più importanti per il futuro industriale della città di Brindisi. Al di là dei proclami più o meno realistici sulla realizzazione in tempi brevi del sistema di rilevamento delle nuove centraline, resta il fatto oggettivo che da anni si discute sui dati che vengono fuori dai rilevamenti Arpa e che ogni volta danno luogo a interpretazioni soggettive e che difficilmente danno certezze ai cittadini.
Più volte Legambiente è intervenuta sull’argomento negli ultimi 10 anni e in questo momento in cui il sindaco ha voluto pestare il piede sull’acceleratore per cercare di fare chiarezza sui picchi di benzene registrati a metà maggio, Doretto Marinazzo, Presidente di Legambiente Brindisi, ricorda che fino ad ora ci sono state solamente intenzioni di collaborazione ma che di fatto bisognerà aspettare i prossimi mesi per verificare la effettiva volontà di dare a Brindisi, un sistema di rilevamento all’interno e all’esterno del Petrolchimico che sia indiscutibile. Infatti, anche per la centralina di Micorosa, dove si è registrato il più alto indice di benzene, è abbastanza difficile, secondo Marinazzo, non attribuirne il collegamento indiscutibile con la torcia di Versalis. In quella zona infatti, non esistono altre fonti possibili di inquinamento nè è ipotizzabile la presenza di veicoli a motore che possano influenzare i rilievi dell’Arpa. E’ giunto il momento, afferma Marinazzo, di pensare seriamente a inserire la città di Brindisi nel sistema europeo di riconversione industriale, portando la nostra città ad un livello che sia tale da tutelare l’interesse alla salute dell’intera popolazione brindisina