Al Sig. Prefetto di Brindisi
Oggetto: comunicazione.
Il quattro novembre ricorre “La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate” ed è per l’Italia e per gli Italiani una giornata celebrativa.
In questa giornata viene appunto celebrata l’Unità d’Italia e si ringraziano tutti quei cittadini che, in quanto militari, quotidianamente affrontano, così come lo hanno affrontato in passato, ogni pericolo sulla propria vita pur di difendere lo Stato Italiano e i propri compatrioti.
Vedere pubblicato per mano di un esponente del governo locale di Carovigno - un assessore - un post chiaramente contro ogni dettame costituzionale è un’offesa a tutti i cittadini caduti, alle loro famiglie e a coloro che ogni giorno affrontano il pericolo sulla propria vita per difenderci.
Riporto integralmente il post pubblicato, poiché l’unico atto di umiltà e/o opportunità compiuto dopo la sortita fascista, è stato quello di rimuoverlo.
Io e tanti altri Cittadini, però, oltre che leggerlo ne avevamo conservato copia, sicchè ne riproduco il contenuto affinchè SE il Prefetto possa leggere, ove ne sia stato impossibilitato nel breve arco temporale in cui tale pensiero è stato pubblicato tramite i social e, conseguentemente, prenda atto della natura antidemocratica della stessa pubblicazione:
“Oggi 4 Novembre celebriamo la Festa delle Forze Armate. Nel giorno in cui ricorre la vittoria nella Grande Guerra, onoriamo tutti coloro che hanno servito la Patria in armi. Ricordiamo soprattutto i caduti il cui sacrificio deve rimanere incancellabile. A pieno titolo, nella schiera degli eroi che hanno combattuto sotto il tricolore, vanno ricordati i militi della Repubblica Sociale Italiana, nonostante l’oblio forzato imposto dagli invasori e dai loro servi!”
Inneggiare alla Repubblica di Salò è un atto scellerato, che necessita di una attenta riflessione: siamo nell’ambito dell’apologia del fascismo, tanto più che questo reato è stato commesso da un assessore comunale, quindi un rappresentante dell’Ente Comunale che dovrebbe incarnare la democrazia costituzionalmente sancita.
Questi atteggiamenti oltre che essere censurati, tanto più se assunti da rappresentanti dei governi locali, devono trovare le giuste risposate istituzionali.
Pertanto, auspichiamo che SE il Prefetto voglia compiacersi di intervenire, assumendo i consequenziali e risolutivi provvedimenti che lo stesso intenderà adottare.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale
Antonio Macchia