Virtuosismi e interpretazioni appassionate saranno il filo conduttore del concerto del violinista Alessandro Perpich e della pianista Gabriella Orlando, dal titolo “Classiche emozioni”, in programma martedì 20 giugno con inizio alle ore 20.30 nell’ex Convento Santa Chiara a Brindisi. L’appuntamento è organizzato dall’associazione di promozione sociale “Labs Molfetta” per la rassegna “M&ms Musica a Museo”, nell’ambito dell’avviso del Consiglio Regionale della Puglia “Futura. La Puglia per la parità”.
L’ingresso è gratuito. Info e prenotazioni T. 349 5903303. Un viaggio musicale tra repertorio classico, interpretazione e ricerca che i due musicisti compiono con grande padronanza tecnica ed espressiva, assecondando la dinamica di brani nei quali sono impressi colori sempre diversi.
Alessandro Perpich ha intrapreso giovanissimo lo studio della musica sotto la guida del padre e si è diplomato a pieni voti e lode sia in violino presso il conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, sia in viola presso il conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Ha tenuto concerti in Usa, Sudamerica, Asia, Europa (Festival di Salisburgo, Salle Pleyel e Opera Garnier di Parigi, Avery Fisher Hall di New York, Ravinia Festival di Chicago, Tanglewood - Boston Symphony Orchestra, Musikverein di Vienna, Coliseum di Buenos Aires, Teresa Carreno di Caracas, Suntory Hall di Tokio, Scala di Milano). Ha inciso diversi dischi e vinto numerosi premi internazionali. Gabriella Orlando ha conseguito il diploma accademico col massimo dei voti in pianoforte, composizione, strumentazione per banda, musica corale e direzione di coro presso i conservatori “Umberto Giordano” di Foggia, “Niccolò Piccinni” di Bari, “Santa Cecilia” di Roma. È stata allieva dei maestri Hector Pell e Sergio Cafaro (pianoforte), Teresa Procaccini, Edgar Alandia e Franco Donatoni (composizione), Arturo Sacchetti (organo e canto gregoriano) e Giuseppe Piccillo (direzione di coro).
Il programma della serata si apre con la “Sonata in Re maggiore” di Vivaldi-Respighi, che appartiene al gruppo delle cosiddette sonate di Dresda, così chiamate perché nella capitale sassone ne sono conservate le fonti manoscritte legate alla figura dell’allievo e amico di Vivaldi, Johann Georg Pisendel, violinista dell’orchestra di corte contemporaneo di Bach. La Sonata è pervenuta in un unico testimone: il violinista e musicologo Ottorino Respighi lavorò nel 1908 su una riproduzione fotografica del manoscritto. La trascrizione del compositore bolognese, accademico d’Italia, risulta particolarmente invasiva in quanto il trascrittore, secondo gli usi dell’epoca, doveva produrre un atto (ri)creativo a conferma della propria personalità artistica: in secondo luogo, la musica antica, seppur mitizzata e assurta a modello, era sottoposta a opera di restauro per poter essere fruita.
Il concerto continua con la “Sonata in La minore” di Francesco Maria Veracini trascritta nel 1908 da Ottorino Respighi con prima esecuzione a Berlino. La sonata fu composta da Veracini nel 1716 e fa parte della raccolta che il compositore fiorentino dedicò al principe ereditario durante il suo servizio in Sassonia, a testimonianza dei comuni, stretti rapporti con l’epicentro della diffusione del gusto italiano in Germania. Veracini era considerato all’epoca un musicista “stoltamente vanaglorioso”: tuttavia, il coevo musicologo inglese Charles Burney di lui scrisse che «realizzava i suoi capricci su una buona base, essendo un eccellente contrappuntista: le peculiarità nella sua esecuzione erano la mano con cui teneva l'arco, il trillo, gli arpeggi competenti, e un tono forte e preciso, udibile anche nell'orchestra più numerosa in una chiesa o in un teatro».