La proposta di D’Attis di indicare Brindisi come sede di una centrale nucleare di quarta generazione e’ una idea seria o e’provocazione a sfondo politico?Come spesso accade in questi casi estremi cio’ che scatta immediatamente e’ la reazione politica che porta diritti alla polemica stucchevole tra centro destra e centro sinistra.Entrambi i gruppi si fanno portatori degli interessi della popolazione senza averne neppure consultato il pensiero .
Una politica seria invece dovrebbe partire proprio da cio’ che pensano i cittadini soprattutto dopo aver imposto loro per decine d’anni un modello di sviluppo industriale e di centrali a carbone che hanno condizionato per sempre il nostro territorio ,ovviamente in senso negativo se i risultati sono quelli che si vedono oggi con una dismissione quasi generale di quel modello .
Prima di proporre qualcosa che sia nuovamente d’impatto sulla nostra terra in modo definitivo e che ne condizionerebbe anche le vocazioni turistiche che di recente ,proprio a partire dalla amministrazione Mennitti ,maestro di Forza Italia nostrana, hanno preso piede nella nostra provincia,bisognerebbe consultare le varie associazioni di cittadini presenti in grande numero nella nostra citta’.Ma anche le associazioni dei commercianti, artigiani e di tutti coloro che hanno impiantato attivita’ turistiche alberghiere oltre ai tanti ristoratori grandi ,medi e piccoli che sono sorti come funghi a Brindisi .Chi verrebbe piu’ in una citta’ ed in una provincia che ha una centrale nucleare anche se di quarta generazione?Si danneggerebbe l’immagine costruita in questi anni con grande capacita’di zona turistica anche di livello altissimo come ha dimostrato la scelta di tenere il G7 nella nostra provincia.
Mennitti della scelta turistica e del famoso Water front ne fece un simbolo della sua gestione ed ora proprio il suo ex vice sindaco di allora ,Mauro D’Attis,scende in campo con una proposta che ammazzerebbe del tutto quella linea politica voluta dal suo mentore politico!
Ma noi abbiamo chiosato chiedendo se quella proposta sia seria oppure solo provocazione a sfondo politico in un momento in cui i nodi di quella scelta degli anni 60 ,fatta dall’allora onnipresente onorevole Caiati sulla Montecatini e poi su tutto il resto ,compreso Cerano e Brindisi Nord,stanno venendo al pettine.Chi rimettera’ a posto un territorio compromesso quasi totalmente dagli insediamenti industriali ed energetici?Chi salvera’ la forza lavoro messa a tappeto da scelte europee sulla tutela ambientale e dalla crisi mondiale della chimica? Nessuno lo sa e soprattutto c’e’ una innegabile incapacita’ del governo a programmare un nuovo modello di sviluppo per i prossimi trent’anni e quindi la enorme difficolta’ di Forza Italia a giustificare questo oggettivo vuoto governativo di cui la forza azzurra fa parte con il suo esponente locale piu’ prestigioso e cioe’ proprio Mauro D’Attis.
Si parla di fine del 2025 per la centrale di Cerano ed alla fine del 2024 non si ha alcuna idea su come mantenere i posti di lavoro, su quali scelte operare per farlo e su come e chi dovra’risanare il territorio .Solo per rimettere in sesto le nostre campagne ed il sottosuolo ci vorrebbero miliardi di euro(che non ci sono) e tantissima forza lavoro che potrebbe, almeno a breve ,consentire un recupero per gli stipendi ,ma di questo non se ne parla scaricando tutto su Enel che ha dimostrato di non voler neppure iniziare ad intavolare un possibile discorso.Ed allora il governo che fa? Per ora nulla salvo a far trapelare promesse generiche e prive di concretezza che lo stesso D’Attis evidentemente ha difficolta’ a far passare per valide .Per questo una ipotesi di una nuova centrale a Brindisi potrebbe creare l’alternativa al nulla che arriva dal governo. Le centrali nucleari infatti, pur essendo nel programma del suo governo, non le vuole nessuno nel proprio territorio al di la’ che sia di quarta ,di quinta o di sesta generazione e quindi cosa di meglio che proporre al proprio governo una soluzione che tutti a Roma vedrebbero come estremamente positiva?Brindisi ha gia’ mostrato di poter sopportare di tutto ,solo con il rigassificatore si sollevo’ ,sempre grazie al “no”di Mennitti malgrado le promesse fatte al proprio capo Berlusconi.Poi pero’ tutto si risolse anche perche’ fu la Brindisi lng a lasciare la preda ed a fare i bagagli perche’ quell’investimento non era piu’ vantaggioso .Ma per il resto nessuna opposizione seria per gli insediamenti industriali a rischio ,per le centrali a carbone con materia prima altamente inquinante senza alcuna protezione con la magistratura che e’ dovuta intervenire a gamba tesa per obbligare l’Enel a costruire dopo tantissimi anni i due maxi serbatoi per il carbone. Insomma un quadro desolante che ha come cornice quello che dicevamo prima e cioe’ la convinzione assai diffusa che da noi si possa far tutto senza che nessuno si sappia opporre in modo concreto e risolutivo, complice una classe politica locale nella sua maggioranza tutt’altro che capace di reagire nell’interesse delle popolazioni interessate
Quegli anni sono finiti ,la gente ha preso coscienza di cio’ che va bene e di cio’ che invece non puo’ essere accettato ,ma soprattutto la struttura economica della citta’,e della provincia soprattutto , e’ cambiata e non si puo’ pensare di tornare indietro.
Ma tuttavia i tentativi sono sempre possibili ,ma solo se si passa al vaglio del territorio e dalle risposte che ne derivano poi si puo’ pensare di risolvere i problemi :ma un fatto e’ certo basta con le imposizioni !
Testo di M. Scotto