La centrale Enel Federico II di Brindisi rispetta sotto ogni punto di vista la normativa ambientale. Sin dagli anni duemila è stata sottoposta a un continuo processo di adeguamento tecnologico che ha anticipato la naturale evoluzione della normativa in materia, ponendosi come riferimento concreto, non solo a livello nazionale, tra i siti di analoga taglia e tipologia. Gli interventi tecnologici adottati, per oltre 900 milioni di euro, hanno portato a un costante e significativo miglioramento dell’impatto ambientale: i dati sugli abbattimenti dei macroinquinanti (SO2, NOX e polveri) evidenziano il livello di eccellenza del processo di gestione ambientale della centrale.
Il procedimento autorizzativo della centrale ha valutato anche l’impatto ambientale della stessa ed è stato oggetto di successiva conferma mediante AIA, il cui riesame è stato recentemente concluso positivamente. I dati esistenti indicano in modo chiaro che la qualità dell’aria a Brindisi è tra le migliori in Italia (tra le 25 città più industrializzate d’Italia, Brindisi è quella con minor concentrazione di polveri PM10 e NO2. Fonte: Studio EPIAir 2 del 2013). I dati epidemiologici della provincia di Brindisi confermano tale risultanza, tanto che dallo stesso studio di coorte citato nell'articolo emerge che la provincia di Brindisi presenta una incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari inferiore alle medie nazionali
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