Si sta chiudendo un anno che certamente non ha lasciato un buon ricordo ai brindisini .L'ennesimo fallimento della politica locale con il conseguente arrivo del commissario ad appena un anno dall'altro commissariamento per la caduta traumatica dell'amministrazione Consales ,ha segnato inesorabilmente il destino della nostra citta'. Ci fu D'Attis ed altri che elogiarono la venuta del commissario perche' cosi' la politica locale avrebbe avuto modo di rigenerarsi,ma come era facilmente prevedibile non e' cambiato nulla a distanza di sette mesi dall'arrivo del commissario Giuffre' nel panorama della politica locale .Una citta' confusa ,allo sbando sotto diversi aspetti che non riesce ad esprimere forze politiche all'altezza di governare e soprattutto di essere credibili.
La conseguenza del basso livello raggiunto si sta vedendo in questi giorni quando i vari gruppi cercano di aggregarsi ,ma non sulla base di programmi o di ideologie,ma piuttosto cercando i famosi portatori di voti e quindi ritornando agli errori del passato:la citta' dopo un anno trascorso nella inutilita' assoluta ,senza alcuna prospettiva con la perdita anche del presidente della provincia,arranca nel vivere quotidiano con il commissario Giuffre' che da ogni giorno lezioni a tutti dall'alto del suo attuale posto di comando ,troppo facile visto che a decidere e' solo lui ,sempre senza tenere in alcun conto l'interesse futuro della citta' visto che non condivide con nessun altro le sue scelte .Un esempio su tutti e' stata la firma della convenzione con Enel che non ha visto coinvolti i cittadini ne' i loro rappresentanti ,buoni o cattivi ,e quindi sottoscritta sulle spalle della citta'.Ma cio' che lascia maggiormente perplessi e' il fatto che la gestione commissariale ogni volta che ha voluto concedere una conferenza stampa ,non ha mai svelato i suoi progetti per la citta' e quindi come superare le deficienze ataviche di Brindisi .Insomma i cittadini e la citta' fuori da ogni decisione secondo lo schema “ghe pensi mi” adottato dai soliti salvatori della patria ,che poi alla fine non salvano proprio nulla .Restano ancora sei mesi a Giuffre' del 2018 e la speranza e' che finalmente si decida a condividere un po' del suo potere anche con i brindisini che sono stanchi di essere amministrati dall'alto come se fossero sotto tutela. I passaggi salienti che nel 2017 sono rimasti tutti nel cassetto sono ancora tali al di la' delle magie ,vere o presunte,di Giuffre' e dei suoi tanti sub commissari .Solo la gestione della raccolta dei rifiuti e' stata rimessa in piedi secondo regole da citta' civile ,visto che con la Ecologica pugliese eravamo arrivati al terzo mondo e quindi si poteva solo far meglio .Non che oggi tutto sia a posto perche' si va avanti ancora a suon di proroghe e con tasse altissime che nessuno si preoccupa di far abbassare,come dovrrbbe fare in primo luogo chi amministra,con un progetto degno di tale nome.Ma e' restata al palo ,ancora irrisolta,la crisi della Brindisi multiservizi ,al di la' delle favole lanciate dal commissario Giuffre' sul suo possibile salvataggio grazie ai tagli miracolosi che pero' non si sa ancora se hanno portato il 2017 a chiudere ancora una volta in passivo oppure no .La legge Madia per Giuffre' non esiste e quindi i deficit di bilancio accumulati per lunghi sei anni di continuo sembrano scomparsi magicamente nel sacco di Babbo Natale,anche questo fa parte delle magie di Giuffre'! .Per non parlare poi di come intende coprire quei disavanzi e cioe' con quali soldi .Durante un'altra delle confernze “spettacolo “ di Giuffre' proprio sul bilancio non si e' saputo nulla su dove si prendono i soldi per ripianare quei deficit e gli altri del comune di Brindisi .Certo ci sono sempre le tasche dei brindisini ,ma non ci vuole un commissario tutto fare per scegliere quella solita strada .Quindi non resta che aspettare giugno quando ci saranno di nuovo i brindisini a giovernare la loro citta' che possono essere anche poco credibili agli occhi di molti ,ma almeno sono gli unici titolari naturali della gestione della loro citta'.-