Giornate lunghe quelle che stanno trascorrendo i lavoratori della Santa Teresa in lotta per difendere il posto di lavoro.Sono di fronte a diverse interpretazioni sul comma nella finanziaria che li riguarda ,quella della concessione della cassa integrazione in deroga, che di fronte ad un rifiuto può portare alla chiusura della Santa Teresa .Loro chiedono con forza di tornare a lavoro perché le strade come le scuole sono senza una manutenzione vera da anni che può produrre danni, anche mortali , ai cittadini e agli insegnanti e studenti.
Insieme a tante altre attività sospese , ma trovano un muro nella Provincia che afferma che se i soldi non arrivano i lavori non partono.
Questo avviene anche se la legge stabilisce che quelle cose devono essere svolte obbligatoriamente.
Hanno scritto addirittura al Presidente della Repubblica , Sergio Mattarella , al Presidente del Consiglio , Paolo Gentiloni , a tutti i ministri, per ricevere un po’ di giustizia…..ma nessuna risposta ancora.
Questa mattina presto si sono ritrovati ai cancelli della Santa Teresa dove alle 9 hanno poi incontrato l’amministratore , Giuseppe Marchionna , che confida in una veloce soluzione che gli permetta di portare a buon fine i propositi che ci ha illustrato nel corso di 8 mesi svolti del suo mandato.
Alle ore 10 i lavoratori entrano in contatto con Mauro Vizzino , consigliere regionale nonché presidente della Commissione Ambiente, che ha preso l’impegno di farli incontrare con il capo di gabinetto della Regione Puglia, Claudio Stefanazzi.
Vizzino ci riferisce che ha un contatto telefonico con Stefanazzi alle ore 15,00 e che ci farà sapere.
Alle 11 i lavoratori si ritrovano in Piazza Santa Teresa , dove numerosi dirigenti della Prefettura sono fuori nei comuni dove sono stati nominati Commissari, quello rimasto non può incontrarli perché impegnato in più riunioni.
Il rappresentante dei Cobas , Aprile Roberto , nel frattempo viene convocato alle ore 12 presso la Questura perché lo vogliono informare di alcune piccole modifiche del percorso del corteo previsto per domani , Venerdì 23 Febbraio.
Ad Aprile non verranno poi chieste delle piccole modifiche al percorso del corteo , ma grandi.
Gli si chiede di cancellare via Provinciale San Vito e via De Carpentieri perché le scuole , gli uffici , il mondo intero , avrebbe problemi.
Il responsabile dei Cobas non accetta di tagliare brutalmente il percorso del corteo ed a questo punto scattano le prescrizioni del Questore d Brindisi , che gli intima di partire dal Piazzale della Stazione e condividere la protesta con i pochi storici pensionati che animano da sempre i corsi .
E’ vero che gli studenti sarebbero arrivati 10 minuti più tardi a scuola , ma forse non è più importanti vedere per strada i loro padri che chiedono rispetto e dignità da parte di una società che ormai travolge tutto e tutti.
Ci sono poi le elezioni e dobbiamo avere l’impressione che la società alla fin fine funziona; non fa nulla che quei lavoratori non potranno più dar da mangiare alle loro famiglie.
Cosa devono fare questi come altri lavoratori a far conoscere i loro problemi e a far capire che la strada intrapresa da chi ci governa non è certamente la migliore.
L’unica cosa certa in questo mondo sempre più virtuale è che domani mattina , Venerdì 23 Febbraio , alle ore 9,00 questi lavoratori saranno di nuovo in Piazza Santa Teresa.
Qui continueranno a chiedere alla locale Prefettura di convocare una riunione urgente con la Regione e la Provincia per tentare di risolvere questo grave problema , dove i soli alleati di questa lotta sono altri disgraziati lavoratori di Albaservice della provincia di Lecce nelle stesse condizioni.
La parola d’ordine è comunque ….non mollare !!!
Brindisi 22.02.2018 Per il Cobas Roberto Aprile