I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, in collaborazione con il personale ispettivo dell’I.N.P.S. e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, a conclusione di un’attività investigativa durata nove mesi, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, finalizzata a contrastare il “lavoro nero” nel settore agricolo, hanno deferito in stato di libertà 317 falsi braccianti agricoli. Nell’ambito delle attività è stato deferito in stato di libertà anche un 50enne di Brindisi, titolare e legale rappresentante di un’azienda operante nel settore agricolo, concorrente nel reato di truffa ai danni dello Stato con i 317 falsi braccianti. L’imprenditore agricolo in questione, con artifizi e raggiri, attraverso la produzione all’I.N.P.S., nella denuncia aziendale, di falsi contratti di affitto di terreni agricoli all’insaputa dei legittimi proprietari, ha determinato un aumento esponenziale della superficie aziendale coltivata, che ha prodotto quale conseguenza l’aumento delle giornate agricole per la conduzione degli stessi.
In sostanza, ad ogni appezzamento di terreno corrisponde per legge una quantità di giornate lavorative determinate a seconda della coltura praticata per cui è ammesso il contributo. Questo meccanismo ha pertanto consentito agli indagati di conseguire indebitamente il diritto a prestazioni previdenziali e assistenziali altrimenti non dovute, erogate dall’INPS, facendo inoltre ottenere agli stessi falsi braccianti agricoli, la costruzione artificiosa di una posizione assicurativa, finalizzata a garantire una futura pensione non spettante. I militari hanno proceduto all’identificazione e all’ascolto di diverse testimonianze da parte di numerosi ignari proprietari di appezzamenti agricoli, nella quasi totalità carciofeti, i quali hanno dichiarato di non aver mai affidato la conduzione dei loro terreni al 50enne, nonché di disconoscere le firme apposte in calce sui relativi contratti di affitto. I terreni agricoli caricati falsamente nella denuncia aziendale, erano il presupposto per accreditare circa 12.000 giornate agricole all'anno a fronte di un reale fabbisogno di circa 1.000 giornate agricole annue. Quindi, in relazione agli anni dal 2012 al 2017, sono stati recuperati contributi previdenziali e assistenziali, nonché indennità di disoccupazione agricola, maternità e malattia, per un importo complessivo pari a circa 2 milioni di euro. Gli investigatori hanno anche accertato che a fronte di un reale fabbisogno complessivo nel quinquennio, di circa 5.000 giornate agricole, il titolare dell'azienda ha denunciato all'Istituto Previdenziale circa 70.000 giornate agricole. Tra l’altro, gli accertamenti, hanno anche evidenziato che, dei 317 falsi braccianti agricoli denunciati, 231 sono donne e 143 annoverano pregiudizi, anche gravi, di polizia. Tutti i particolari dell’operazione sono stati resi noti stamani nel corso di una conferenza stampa presso il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi.