Abbiamo assistito all’ennesimo “incidente” all’interno del petrolchimico: in questo caso il solito
scarico in torcia con conseguente enorme fiammata è stato attribuito al blocco del compressore
dell’impianto di cracking. È vero che la torcia è il punto finale di un sistema di sicurezza, ma, al di
là delle emissioni prodotte, è chiaro che è inaccettabile che si ripetano questi incidenti e che
vengano sempre attribuiti a causalità. Ha fatto bene il Sindaco Rossi ad intervenire con
immediatezza ed anche a richiedere la nomina della commissione permanente che segua anche la
procedura inerente la realizzazione sostitutiva di torce a terra (di cui attentamente va valutata
l’assoggettabilità a VIA). È però necessario rivedere l’intero sistema dei controlli e delle eventuali
sanzioni conseguenti, garantire investimenti effettivi a tutela dell’ambiente ed aprire un confronto
perché Eni, come ha fatto in altri siti produttivi italiani, imbocchi la strada della riconversione a
favore della chimica verde e di linee bio che includano anche il cracking.
Brindisi, 18 settembre 2018 Legambiente Brindisi circolo “T. Di Giulio”
Il Direttivo
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