Il sindaco Rossi e' andato a Bari presso la Corte dei Conti dove era stato convocato ma nessuna notizia e' stata resa pubblica sull'esito di quell'incontro :ne' sono note le motivazioni alla base della presenza del primo cittadino presso quella Corte.L'ombra della Corte dei Conti c'e' sempre stata dietro le quinte al comune di Brindisi fin dai tempi di Mimmo Mennitti per poi proseguire negli anni successivi fino a quando c'e' stato il commissario Castelli al quale la Corte presento' un piattino per nulla semplice e che i dirigenti comunali rimandarono al mittente con molte promesse delle quali pero' poche sono state effettivamente mantenute e che quindi sono rimaste in piedi anche se in una specie di stand by durante la gestione di Giuffre'.
Poi appena andato via il super commissario ecco arrivare la prima sorpresa e cioe' l'ordine di ripristino di oltre cinquecentomila euro per il bilancio comunale a carico degli amministratori dell'era Consales per la vicenda risanamento della societa' partecipata delle farmacie. Una operazione saggia che ha portato in attivo quella societa' ma con una procedura sbagliata secondo la Corte che ha chiesto di restituire i soldi allora prelevati . Ebbene quella richiesta pende come un macigno sull'attuale amministrazione oltre che per la incompatibilita' in caso di contenzioso e cioe' se i consiglieri ed il sindaco non dovessero pagare e invece opteranno per presentare le loro osservazioni nei 45 giorni indicati dall'ordinanza ,perche' in quel caso avranno loro stessi messo in piedi il contenzioso con il comune di Brindisi non aderendo alla disposizione della Corte dei Conti.Ma non solo questo quanto anche la responsabilita' che ricadra' sull'intero consiglio se non sara' eccepita la presunta incompatibilita' e non verra' rilevata nei 45 giorni concessi dalla Corte.Infatti la legge prevede che si debba sollevare il problema della incompatibilita' ,evidentemente al presidente del consiglio ,e quindi poi al consiglio comunale che e' chiamato a decidere se ci sono gli estremi o meno per dichiararla .Il caso del sindaco e' ancora piu' eclatante visto che la sua possibile incompatibilita' determinerebbe la caduta dell'intero consiglio .Cosa accade se il consiglio non opta per la incompatibilita' ? Allora scattano le ipotesi di ricorso al Tar che ,se contesta la scelta del consiglio,puo' non solo determinare la decadenza di coloro che erano incompatibili e che il consiglio non aveva estromesso,ma anche annullare tutti gli atti che sono stati deliberati da un consiglio composto da elementi che non potevano esercitare la funzione di consiglieri,con evidenti responsabilita' per un po' tutti i consiglieri,compreso quelli che con la ordinanza della Coret non c 'entrano per nulla .Ecco la spada di Damocle sulla testa dell'attuale consiglio comunale.Forse sarebbe il caso invece di tacere ,come stanno facendo un po' tutti ,di prendere di petto la situazione e risolverla prima che si compiano atti irreversibili e quindi poi insanabili.