Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Fasano, nell’ambito di un controllo fiscale effettuato nei confronti di un’impresa operante nel settore del commercio di gas per uso domestico, hanno sottoposto a sequestro 6.190 chilogrammi di GPL contenuto in oltre 400 bombole risultate non essere in regola con la normativa vigente in materia di rispetto dei requisiti di sicurezza. Nello specifico, durante l’ispezione di un deposito utilizzato per lo stoccaggio di GPL, i finanzieri hanno individuato all’interno di alcuni locali di pertinenza dell’azienda, un elevato quantitativo di bombole di GPL di varie dimensioni, stipate e pronte per essere immesse in commercio, in assenza di una regolare attestazione di “conformità antincendio. L’impresa infatti, era stata autorizzata allo stoccaggio di massimo 1000 chilogrammi di GPL, a fronte degli oltre 6000 rinvenuti dai finanzieri.
Inoltre, da un esame accurato dei recipienti di metallo, è emerso che molti di essi avevano certificati di collaudo scaduti, manomessi oppure non in regola con la vigente normativa, escludendo in tal modo la garanzia di sicurezza degli stessi. Le aziende che curano il rifornimento di gas negli appositi recipienti di metallo hanno l’obbligo di verificare il rispetto dei requisiti di collaudo, in assenza dei quali la commercializzazione di bombole di GPL è potenzialmente pericolosa per i cittadini. Il titolare dell’impresa è stato segnalato a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria per omessa denuncia di materie esplodenti e rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Sono tuttora in corso approfondimenti fiscali finalizzati ad accertare il regolare assolvimento del pagamento delle accise sul prodotto commercializzato.