Erano passate da poco le 15.00 domenica scorsa, quando una 30enne, bracciante agricola di Villa Castelli si è barricata nella propria villetta con il figlio di 3 anni, dopo un violento ed acceso alterco con il convivente, anch’egli bracciante agricolo. A dare l’allarme ai Carabinieri, intervenuti immediatamente sul posto, il padre della donna, avvertito dal convivente della figlia, il quale ha aggiunto che la giovane avrebbe riferito di aver aperto il gas della cucina per “sbattere fuori di casa“ il compagno. Per un momento si è temuto il peggio e si sono vissuti attimi di tensione perché per circa 10 minuti nessuno rispondeva alla porta, fino a quando il piccolo ha iniziato a piangere, facendo capire ai militari che era in vita.
A questo punto, è stato dato inizio all’applicazione del protocollo d’intervento di “negoziazione operativa”: è stata fatta sgomberare l’area circostante l’abitazione e le strade attigue, dove si erano raccolti gruppi di curiosi, isolando e mettendo in sicurezza l’edificio grazie anche alla collaborazione dei Vigili del Fuoco di Francavilla Fontana e alla presenza del personale del 118. E’ iniziata così l’attività tecnica da parte del maresciallo negoziatore, sottufficiale effettivo al Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Brindisi, il quale ha frequentato un corso apposito presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri di Velletri. Il sottufficiale, nel corso dell'intervento, è riuscito a raggiungere un ottimo livello di empatia con la donna, che ha permesso alla stessa di instaurare subito con lui un rapporto di fiducia, consentendogli di accedere in casa. Verificate innanzitutto le condizioni del piccolo, una volta entrato nell’abitazione, il militare ha intrattenuto un lungo dialogo con la donna, riuscendo a riportare in poco la situazione alla normalità, senza alcuna conseguenza.