Nelle prime ore del mattino i N.A.S. di Taranto, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P del Tribunale di Brindisi, D.ssa Stefania De Angelis, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con cui è stata disposta l’applicazione di una misura cautelare personale nei confronti di un dipendente della SANITASERVICE, società partecipata dell’A.S.L. di Brindisi, ausiliario, addetto all’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Perrino, ritenuto responsabile dei reati di peculato, ricettazione, truffa aggravata e continuata.
Dalla meticolosa attività d’indagine è infatti emerso che il dipendente della “Sanitaservice”, società che svolge servizio di ausiliariato e pulizie all’interno dell’ospedale, strumentalizzando le proprie funzioni ed avendo la disponibilità materiale di farmaci, presidi medici e materiale sanitario vario destinato al reparto di Anestesia e Rianimazione, con azioni reiterate se n’è appropriato indebitamente. La merce trafugata, riposta solitamente in armadietti e zaini, veniva poi caricata sulla sua auto. Il materiale illegalmente asportato, in alcune occasioni veniva utilizzato dallo stesso e dai suoi familiari, nella maggior parte dei casi veniva invece venduto ai ricettatori, in particolare ambulatori veterinari privati. L’azione criminosa, oltre a cagionare un ingente danno economico all’A.S.L., ha causato principalmente un disservizio ai degenti e al personale dei reparti. L’attività investigativa, svolta con l’ausilio di indagini tecniche e con mirati servizi di osservazione e pedinamento, ha inoltre consentito di accertare una truffa aggravata ai danno della ASL di Brindisi, della Sanitaservice e dell’INAIL, posta in essere dallo stesso dipendente che, con la complicità di medici di base attraverso la presentazione di certificazioni mediche attestanti la malattia e infortunio sul lavoro, inducevano la società Sanitaservice e di conseguenza la ASL e l’INAIL in errore, procurandosi un ingiusto profitto, con pari danno per l’ente pubblico, equivalente alla retribuzione corrisposta ed effettivamente non dovuta, relativamente alle sue assenze 2 retribuite, al fine di svolgere altra attività lavorativa, quale muratore presso lo studio e le abitazioni degli stessi medici. Sempre l’indagato poi, in concorso con altre persone, si sono resi responsabili del reato di frode assicurativa ai danno di compagnie assicurative perché, con artifizi e raggiri, inducevano le società UNIPOL SAI e GROUPAMA in errore, simulando un sinistro stradale e conseguente infortunio degli occupanti i veicoli. Complessivamente sono 18 le persone indagate.