Nel corso di attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla hanno ricostruito la dinamica del tentato omicidio, avvenuto in un appartamento abitato da Dario Caniglia, 38enne del luogo. Al termine di un violento litigio, per futili motivi di vicinato, il 23enne Giovanni D’Angela ha aggredito Caniglia, esplodendogli un colpo d’arma da fuoco al braccio destro e al collo, colpendolo anche quando era riverso a terra con il calciolo dell’arma. Il padre, Cosimo D’Angela, ha successivamente provveduto ad occultare l’arma nascondendola all’interno di un involucro insieme a 15 cartucce calibro 16 e una cartuccia calibro 20.
Si tratta di un fucile monocanna calibro 20 con canna mozzata, risultato provento di furto a casa di una persona anziana, avvenuto a Ceglie Messapica nel 1979. Anche il padre è stato arrestato insieme al figlio, per il reato di detenzione illegale di fucile e per aver modificato l’arma mediante l’asportazione delle canne e di parte del calciolo, alterandola al fine di renderne più agevole l’uso e l’occultamento. Gli arrestati sono stati associati nella casa circondariale di Brindisi. La vittima, sottoposta ad intervento chirurgico, è ricoverata nel reparto rianimazione dell’Ospedale Perrino, in prognosi riservata.