Consiglio comunale storico per la città di Brindisi perché per la prima volta è stato ufficializzato ciò che tutti da tempo sappiamo e che per anni le varie amministrazioni hanno tenuto nascosto nei loro cassetti e cioè, che la città di Brindisi è indebitata per almeno 25milioni di euro, salvo verifiche successive. E così il consiglio comunale è partito proprio da una serie di atti propedeutici, necessari per arrivare alla ufficializzazione del cosiddetto pre dissesto. I primi 11 punti all’odg sono passati tranquillamente senza grosse discussioni, compreso l’odg sul bilancio consolidato 2018, che è stato votato all’unanimità. Dove invece vi è stata discussione è stato proprio sull’ultimo punto, quello cioè del pre dissesto. Da un lato, nel gruppo di opposizione, c’è chi ha apprezzato il discorso del sindaco come il consigliere Loiacono, che però ne ha contestato la parte in cui il sindaco ha affermato che la dichiarazione di pre dissesto sia un’opportunità per la città.
Contestato anche l’assessore al ramo D’Errico, responsabile secondo l’opposizione, di aver sollevato i vari problemi a tempo debito ma di non aver fatto nulla per intervenire. Alla fine il gruppo di c.destra si è astenuto, mentre chi ha votato contro sono stati 3 consiglieri del Movimento 5 stelle che con il loro consigliere Serra, hanno fortemente contestato la scelta del pre dissesto visto che, ha affermato l’avvocato brindisino, non si può essere sicuri sulla situazione debitoria del Comune, perché in questi mesi gli uffici hanno dimostrato di non aver chiara la situazione e quindi mettendo in mostra una evidente incapacità di definire i conteggi in modo esatto. Questo secondo l’avv. Serra, potrebbe portare nel corso dei prossimi mesi ad un rilievo della Corte dei conti nel caso dovessero arrivare nuovi debiti fuori bilancio non previsti allo stato. In quel caso, ha detto Serra, la Corte dei conti costringerebbe il Comune a dichiarare il default. E allora per non rischiare, ha detto il consigliere grillino, sarebbe meglio dichiarare subito il dissesto, per evitare conseguenze peggiori successivamente. Il c.destra ha proposto la creazione di una società nuova, oppure la delega alla Multiservizi, una volta che si sarà proceduto alla fusione con la Energeko, per la cartolarizzazione degli immobili comunali non indispensabili, la cui vendita potrebbe portare giovamento alle casse e quindi diminuire la debitoria della città. In ogni caso, il consiglio comunale ha votato con 20 voti a favore, 6 astenuti e 3 contrari, il ricorso alla procedura del cosiddetto pre dissesto, ovvero il riequilibrio pluriennale del bilancio, che comporterà un riconoscimento per 10 anni, di una debitoria, allo stato, di 2 milioni e mezzo per ogni anno per i prossimi 10 anni, che la città sarà chiamata a pagare.