Un “raid” in piena regola, quello avvenuto il 2 agosto scorso a Fasano, per il quale sono finite in manette 4 persone. La lista dei danni si allunga, vi è anche un televisore andato in frantumi e varie suppellettili presenti nell’abitazione che risultano danneggiati. Uno dei colpi ha attinto un armadio all’interno del quale si erano rifugiate alcune tra le 11 persone presenti all’interno della villa, tra cui due minori, tutti fortunatamente illesi ad eccezione di uno, colpito più volte al capo con il calcio della pistola, che ha riportato escoriazioni multiple con 15 giorni di prognosi. Il capofamiglia intuendo probabilmente l’imminente pericolo aveva iniziato ad urlare a tutti i presenti di rifugiarsi dentro casa o di fuggire. Infatti alcuni sono riusciti ad entrare in casa, altri hanno cercato di nascondersi in un fossato, altri ancora sotto il letto e all’interno di un armadio.
Nel frattempo le tre auto presenti nello spiazzo antistante sono state date alle fiamme. In tale contesto il gruppo armato si è anche appropriato, dopo aver frantumato il vetro posteriore di un altro mezzo, di una valigia con all’interno effetti personali, un computer, documenti e la somma contante di 2.500€. I reati contestati ai quattro, vanno dal tentato omicidio, al porto abusivo di armi clandestine, esplosioni pericolose, danneggiamento seguito da incendio e danneggiamento aggravato, rapina aggravata dalla violazione di domicilio, rissa e lesioni aggravate. Varie sono le ipotesi al vaglio per quanto riguarda il movente. Le attività investigative sono tuttora in corso, al fine di escludere il coinvolgimento di altre persone e soprattutto per individuare eventuali soggetti che avrebbero favorito gli arrestati nel sottrarsi alle ricerche. Nel gruppo degli assalitori anche Margaritondo, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Nel febbraio dello scorso anno era stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Brindisi insieme ad altre quattordici persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione e cessione in concorso di sostanze stupefacenti e ricettazione, tentata estorsione, rapina, nonché detenzione e porto abusivi di armi da fuoco. Furono sequestrati complessivamente 800 kg di marijuana, documentate le diverse modalità di trasporto, mediante l'utilizzo di natanti per il trasporto dall'Albania alle coste pugliesi e mediante l'utilizzo di tir per il trasporto in ambito nazionale.