La terza edizione della Notte Verde celebra il “pomo d’amore”.
L’evento pugliese, che da tre anni sceglie un prodotto protagonista della dieta mediterranea, nel 2017 si concentra sull’epopea del pomo d’oro, il condimento simbolo della cucina italiana, e festeggia la varietà Regina. Si parte dai luoghi in cui viene coltivata, nell’alto Salento tra Fasano e Ostuni, nei terreni salmastri litoranei del Parco delle Dune Costiere, lungo l’antica via Traiana: dopo la presentazione in programma il 22 luglio, Torre Canne, frazione termale e balneare di Fasano (BR), Bandiera Blu, ospiterà la Notte Verde il 28 e 29 luglio. Il 18 e 19 agosto si sposterà a Cisternino, uno dei Borghi più belli d’Italia, Città Verde e Città Slow.
Nel comitato organizzatore, quest’anno, oltre all’Associazione Culturale Urbieterre che l’ha ideata, ci sono l’Associazione Produttori Pomodoro Regina di Torre Canne, CIA-Agricoltori Italiani Puglia, il Centro di Ricerca Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, la Fondazione ITS Agroalimentare Puglia e il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere. La Notte Verde 2017 è patrocinata dal Comune di Cisternino e dal Comune di Fasano.
IL RITORNO ALLE ORIGINI
L’evento si ripropone di tutelare e valorizzare la storia e le tradizioni, recuperando le vocazioni perdute, e di raccontare il territorio attraverso il lavoro e i prodotti della terra, ripercorrendo a ritroso il viaggio del cibo. Sono previsti eventi culturali, spettacoli di musica dal vivo, degustazioni, mostre, dibattiti e reading letterari. I visitatori potranno scoprire il rito della salsa e l’intreccio dei pomodori.
IL POMODORO REGINA
Il sapore di questo pomodoro è legato al mare e il nome si ispira alle caratteristiche del calice che, crescendo, assume la forma di una coroncina. Questa varietà riesce a mantenere costanti le sue peculiari caratteristiche organolettiche per 9-10 mesi senza alcuno spreco energetico. La conservazione avviene da sempre in ambienti freschi e ben aerati con alte volte in tufo, a botte oppure a stella, ambienti tipici delle masserie presenti su tutto il territorio di Fasano e di Ostuni. Per conservarli appesi, gli uomini e soprattutto le donne fasanesi, con maestria ed esperienza tramandata di madre in figlia, annodano, quasi magicamente, i singoli calici con un giro rapidissimo di filo di cotone. Ogni bacca è riunita così in catenelle che, con uno spago di canapa, vanno a costituire le ramasole (un grosso grappolo di pomodori).