Di Mario Scotto
C'e' delusione nel clan brindisino per come la squadra si approccia a partite sulla carta abbordabili e che poi diventano tutte in salita .E' accaduto contro Pesaro e si e' ripetuto domenica contro Napoli.Eppure le due formazioni incontrate non stanno brillando per risultati ,anzi Napoli si trovava in una condizione di chiara difficolta' con Tote' fuori uso e Zerini dato a mezzo servizio e senza un pivot di peso sotto canestro.
Brindisi ha retto solo per meta' gara e poi e' crollata ,cosi come avvenuto a Pesaro segno di una crisi anche fisica soprattuto in giocatori chiave come i due play e nelle due ali Gaspardo e Adrian . Questa volta Harrison non ha potutto salvare la baracca con le sue magie perche' ben tenuto dagli avversari in difesa.E proprio di difesa che vogliamo parlare ricordando come le partite vinte in questa seconda parte di campionato abbiano avuto almeno un paio di tempi con la Happy casa in versione difesa accettabile.Le partite perse invece hanno avuto una difesa inesistente per tutto l'arco della gara. E' un fatto fin troppo evidente e che pare assai strano che la coppia Vitucci-Morea non sia riuscita a far digerire ai propri atleti.Senza una difesa continua non si vincono partite in serie A e quindi nessuno si illuda di portare a casa risultati senza sacrificio,senza determinazione, senza atletismo. La caratteristica delle squadre di Vitucci e' stata sempre la voglia di vincere ,di non lasciare mai agli altri l'iniziativa,di giocare a centro campo con quella grinta che le ha permesso di essere spesso squadra rivelazione ed imbattible in quanto a forza fisica.Ebbene dov'e' finita quella voglia? E' vero che ci sono molti uomini in precarie condizioni fisiche ,ma allora che si lavori in palestra su di loro in modo differenziato per portarli ad una condizione accettabile .Si eviti di far pesare il gioco solo su Perkins, oramai controllato a vista da due e tre uomini e si eviti magari di cambiare del tutto i quintetti mettendo in crisi cosi' assetti di gioco conquistati sul campo a fatica . C'e' sempre la recondita speranza che arrivi l'uomo della provvidenza a risolvere la partita invece che lavorare di gruppo e soprattutto soffrire in difesa .Piu' che di crisi tecnica la Happy casa soffre di crisi d'identita' non riuscendo piu' a scendere in campo con la convinzione di poter vincere contro chiunque che poi era fino a qualche mese addietro la cosi' detta "grinta" dei pugliesi mai domi in nessun campo.